I Delfini di Dioniso
Si narra tra i greci che un giorno il divino Dioniso, il figlio di Zeus e di Semele, che aveva scoperto come trasformare l’uva in vino, fu rapito dai pirati.
L’avevano visto sulla spiaggia riccamente vestito e pensando che fosse un principe, per il quale avrebbero potuto chiedere un bel riscatto, lo avevano portato sulla nave legandolo all’albero maestro.
All’ improvviso sul ponte della nave sgorgò una sorgente di vino e sull’albero crebbe una vite con tralci lunghissimi che avvolse tutta la nave.
Il dio, liberatosi dai legacci, si trasformò in un leone e i marinai spaventati si buttarono in acqua e divennero delfini. Da allora i delfini sono compagni del dio nelle coppe per bere il vino, nei vasi che lo contengono e nei pavimenti delle sale dove gli uomini si riuniscono a bere.
Anche qui nella nostra terra, nel santuario di Ercole e Mefite, c’era una sala per il banchetto con un bellissimo pavimento dove quattro delfini saltavano tra riccioli di onde, ricordando a chi beveva vino che quel nettare prelibato era opera del figlio di Dioniso.