Una punizione esemplare
Anche nei tempi più lontani da noi c’erano uomini ingrati. Uno solo tra questi fu punito crudelmente dagli dei affinché gli altri imparassero che i benefattori devono essere onorati!
Issione viveva in Tessaglia ed era il re dei Lapiti popolo di guerrieri. Quando volle sposare Dia, figlia del re Dioneo, promise, in cambio della sposa, doni che non consegnò, anzi uccise il suocero facendolo cadere su un fuoco di carboni ardenti. Poiché nessuno voleva concedergli il perdono Zeus stesso lo perdonò e lo portò sull’Olimpo al banchetto degli dei, ma Issione tradì anche la fiducia del dio cercando di violare la sua sposa.
Il re degli dei si pentì di averlo aiutato e deciso ad infliggergli una punizione esemplare, lo fece legare ad una ruota infuocata, condannandolo a girare in perpetuo nella volta celeste, flagellato senza pietà, perché fosse per sempre ricordato come colui che dimentica il bene ricevuto e che, privo di lealtà, infrange i patti.
Una volta sola la ruota si fermò per un attimo, quando Orfeo scese negli inferi per riportare sulla terra l’amata moglie Euridice, con il suono magico della lira.